venerdì 1 giugno 2012

IlQuintuplo.it : molto più di un quotidiano

Oggi è l'ultimo buongiorgio, qui, domani sarà un nuovo buongiorno, e buongiorgio, su www.ilquintuplo.it. Che succede? Frews la Voce del Blogger si sposta e rilancia aprendo un altro spazio che sarà molto più di un quotidiano ed offrirà il quintuplo di quello che vi abbiamo offerto fino ad ora.Certo, le notizie non passeranno quasi mai prima da noi, come mi capita di dire spesso, ma cercheremo di essere tra i secondi anche se non è solo la tempestività che guiderà IlQuintuplo, anzi.
La nostra bussola quotidiana sarà il cercare pazientemente, quotidianamente, il bello, il positivo, il filo di speranza nascosto dalla gramigna che trova troppi riflettori in questo mondo, e sto parlando proprio del mondo virtuale che ci ospita e che ci ospiterà. Non possiamo darvi il centuplo su questa terra e nemmeno il Regno dei Cieli (lasciamo questo compito all'Altro) ma il Quintuplo sul web quello lo avrete ma soprattutto a quello potrete partecipare perché saremo molto "social", sia nei commenti, sia nella ricerca dei collaboratori.
Lo spirito sarà sempre quello di Frews. Parleremo di tanto, senza prenderci troppo sul serio, unendo varie voci, tutti spinti dal desiderio di comunicare di annunciare un mondo migliore che è già possibile consapevoli che la Parola, ed a volte un post, possono, se non salvare, almeno cambiare la vita. Dammi il cinque. Ecco il Quintuplo.
Buongiorgio

All'inizio ero un pallino che si è evoluto in una donna

Mi chiamo M. La mia storia è particolare ma non diversa probabilmente da tante altre: dopo qualche giorno di doloretti strani decido di fare un controllo medico, e con mia enorme incredulità scopro di essere incinta. 
Immediata è la reazione di rifiuto, tant'è che non volevo dirlo a nessuno e abortire il prima possibile: io non mi sono mai vista madre, non ho un istinto materno e soprattutto non reggerei alle modificazioni del mio corpo; per non parlare delle difficoltà che ci sono al giorno d'oggi nel crescere un figlio. 
E i miei genitori poi cosa avrebbero detto? Loro che mi hanno sempre giudicata incapace, che mi considerano ancora una bambina nonostante abbia più di 30 anni e un compagno da molti anni col quale convivo.  Poi col passare dei giorni queste paure si rafforzavano e trovavo molti motivi per rinforzarle: io e lui abbiamo una casa, ma è piccola, due lavori a tempo indeterminato ma gli stipendi bastano a mala pena per le spese: io e lui siamo insieme da molti molti anni, ma conviviamo solo da pochi mesi, dobbiamo conoscerci, i miei genitori, come pensavo, hanno reagito molto male alla notizia. 

E poi io avevo altri progetti: il lavoro, continuare gli studi, evolvere. NO, UN FIGLIO ADESSO E PROBABILMENTE ANCHE IN FUTURO NON CI STA PROPRIO! Però mentre aspettavo di fare altri accertamenti e capire che fare, altre sensazioni pervadevano la mia mente e la mia anima, e mi sono scoperta ad adottare comportamenti protettivi nei confronti di quel "pallino" che avevo visto sulla prima ecografia e che non riuscivo nemmeno a chiamare "figlio". In me si è insinuato il dubbio e ho iniziato a parlare con le amiche più fidate e con persone esperte per capire a cosa sarei andata incontro scegliendo un aborto volontario. 

Fortunatamente la ginecologa, non so se per strategia o cos’altro, mi ha dato appuntamento circa una settimana dopo dicendomi di stare tranquilla perché innanzitutto avrebbe dovuto verificare se la gravidanza stava procedendo o meno e che probabilmente dato che non era riuscita a rilevare il battito, si sarebbe interrotta spontaneamente: questo mi tranquillizzò molto e mi diede modo di “respirare” e iniziare a considerare la cosa da diversi punti di vista. 

Tra tutte le mie amiche più care, ho trovato accoglienza e rassicurazione: da alcune, poi, anche competenza in merito ad una sindrome, che si chiama post abortiva, e che colpisce tutte le donne che abortiscono, volontariamente o spontaneamente, con effetti psicologici disastrosi. Io valutavo solo le difficoltà intrinseche al diventare genitori, vedevo solo la mia vita cambiare radicalmente, ma non riuscivo a vedere l'immensa gioia che può dare lo sguardo innocente e il sorriso fiducioso di un bimbo che è il tuo. Inoltre non pensavo, pur lavorando nel sociale e avendo una formazione umanistica, che una scelta così, potesse avere conseguenze psicologiche così devastanti dalle quali è molto difficile uscire. In particolare la cosa che mi ha colpito di più è che la maggior parte delle volte questa non è una scelta libera, ma condizionata da stimoli esterni che nulla hanno a che fare con la volontà intima della donna, e soprattutto è una scelta dalla quale non si può tornare indietro e i cui effetti ricadono prima su una vita innocente e poi solo sulla donna che ne porta il peso per tutta la vita. 

Ho iniziato ad ascoltarmi, ad isolare gli stimoli esterni che nulla dovevano avere a che fare con la mia scelta e a valutare ciò che avevo letto personalmente sulla sindrome e ciò che le amiche, con disinteressato amore, mi avevano detto. Piano piano ho cambiato idea, ho deciso di parlarne col mio compagno nel quale ho trovato, come immaginavo, accoglienza e gioia per la notizia: anche i miei genitori, col passare dei giorni si sono tranquillizzati e mi ha stupito mia madre: ha iniziato a parlarmi di quando, prima di avere me, ha abortito spontaneamente e di quanto quell’esperienza l’abbia segnata: mi ha detto che sarebbe stato faticoso allevare un bambino ma anche di quanto sia doloroso subire una perdita a causa di un aborto spontaneo...figuriamoci per uno volontario! 

Sono arrivata all’ ecografia successiva con maggiore consapevolezza e fiducia anche se mi riservavo di scegliere solo dopo aver parlato con la ginecologa: abbiamo guardato attentamente il video, abbiamo sentito battere il cuore e abbiamo chiesto molte cose alla ginecologa: mi sono sentita investire da una moltitudine di emozioni ma non ho pensato neanche per un secondo a non tenerlo; i miei pensieri erano rivolti solo al futuro, vedevo già i pannolini, i bavaglini, il lettino e quel fagotto in braccio a me o al mio compagno…La decisione era presa e con mia grande sorpresa era stato così naturale e molto più facile di quello che pensavo. 

Oggi la mia bambina ha 10 mesi, sta bene, è vivace e una mangiona: la fatica è stata ed è tanta, ho patito il parto, le notti senza dormire e il cambiamento radicale che ha avuto la mia vita ma… sono davvero contenta di non aver dato ascolto alle prime sensazioni che ho avuto, alla paura e alle convinzioni che avevo circa quelli che erano i miei diritti di donna .E’ difficile non scadere nella retorica, perché mi rendo conto che in queste situazioni si dicono sempre le stesse cose: sono felice, la fatica passa quando mi sorride e vedo i suoi progressi ma vi assicuro che è proprio così. Ho paura del futuro, credo di avere tutte le paure di ogni genitore ma sono contenta di aver fatto quella che col tempo si è rivelata la scelta giusta.

giovedì 31 maggio 2012

Dal giornalaio, una sbirciatina ai quotidiani

Scenario economico
-Riccio su La Stampa: dimostraci che potevi pagare, il fisco avvisa 300mila contribuenti (vedi anche Bellinazzo sul Sole: obiettivo un miliardo)
-Sul Corriere, testo integrale delle Considerazioni di Visco
-Commento (piuttosto critico) di Di Vico sul Corriere: Una silenziosa metamorfosi
-Commento (positivo) di La Spina su La Stampa: l’unica direzione possibile
-Forte sul Giornale: stop al pareggio di bilancio, ma per ridurre le imposte
-Brunetta su Libero sulla riforma del lavoro: “Troppi vincoli, farà danni”


Giustizia e inchieste
-Ovunque, calcioscommesse (e agguato a orologeria anti-Buffon, che aveva osato criticare media e pm)
-Sarzanini sul Corriere: Lusi, investigatori cercano riscontri su spese Rutelli, Renzi, Bianco
-Milella: lo scambio della Severino, si vada avanti sugli ascolti ma la mia legge sia approvata

Politica
 
*Pdl
-Di Caro sul Giornale: Pdl verso la fase due, ipotesi congresso, area vicina a Montezemolo. Forte malumore per riunione di oggi (questione legittimo impedimento), sentiti Bonaiuti e Lupi
-De Feo sul Giornale: Montezemolo alla Camera grazie ai ribelli Pdl
-Bei su Repubblica: i ribelli vicini a Montezemolo pronti a un altro gruppo
-Merlo sul Foglio: messaggio di Maroni al Cav, pronto a tornare vostro alleato. Le condizioni.
-Bertoncini su Italia oggi: B. provoca più danni che vantaggi
-Borruso su Italia Oggi: riecco Albertini, candidato al Pirellone, corteggiato da Romani e Gelmini
-Punzi su L’Opinione: la riforma Alfano già esiste. Il presidenzialismo (ma di fatto e senza regole) di Napolitano

* Pd
-Casadio su Repubblica: Bersani, in autunno primarie aperte           
-Ajello sul Messaggero: carta a sorpresa di Bersani, le primarie aperte
-Bertini su La Stampa: Pd, primarie aperte e apertura a Casini
-Scalfari intervistato sul Fatto: “Senza Saviano il Pd perde le elezioni”
-Sardoni sul Foglio: risiko democratico
-Saviano su L’Espresso: non mi candido ma faccio politica
-Rondolino sul Giornale: il finto no di Saviano

*Grillo
-Grillo su Sette: “Voglio processi pubblici per i politici”

*Montezemolo
-Damilano su L’Espresso: il partito dei carini

*altro
-Mele sul Sole: Rai, cda boccia palinsesti, nuovo vertice più vicino

Il municipio semina un prato. Non erano fiori, ma cannabis

Un prato innocente, un'aiuola dove bambini, e non solo, potevano giocare liberamente. Quando uno dei municipi di un quartiere del sud di Mosca aveva seminato quel prato era convinto di poter fare un gesto nobile verso la comunità. E, invece, con sorpresa di tutti, quello spazio verde stava diventando una piantagione di marijuana. A scoprirlo sono stati gli agenti del Servizio federale antidroga nel Sud di Mosca, chiamati proprio dal municipio per riparare a questo errore grossolano. 
Gli agenti con molta sorpresa hanno scoperto 230 piante di cannabis, germogliate su un tappeto erboso nei pressi di una stazione della metropolitana. "I nostri agenti si sono dovuti cimentare nel giardinaggio", ha ironizzato un comunicato sul sito dell'ente russo preposto alla lotta al narcotraffico. 
E' lo stesso Servizio antidroga a rendere pubblica la vicenda. Il municipio di Brateyevo, quartiere periferico del sud di Mosca, aveva deciso di creare uno spazio verde dedicato alla cittadinanza nell'ambito di un progetto di riqualificazione. Gli inquirenti moscoviti, ora, hanno aperto un'inchiesta. Obiettivo? Risalire al fornitore del terriccio e dei semi per chiedere qualche spiegazione. 











Il giovanilismo è un danno per la rinascita della politica

La crisi della politica non conosce fine. E' un tunnel profondo che la società italiana sta ancora attraversando e dal quale non usciremo prima di qualche anno. Eppure le idee per far tornare in auge la buona politica non mancano. Così come non mancano le proposte demagogiche, da sempre apprezzate dal popolo italiano. 
Una tra queste, molto cool in questo difficile momento economico-sociale per il paese, è quella concezione di rinnovamento basata sull'età anagrafica delle persone più che sul merito e le capacità. Di esempi ce ne sono moltissimi. A partire proprio da Silvio Berlusconi. Il Cav. vuole dare un volto nuovo al Pdl. E per fare questo pare che abbia seguito il consiglio del vecchio amico Putin: cercare 100 giovani, 100 volti nuovi, da buttare nell'oceano della politica. Requisiti? Essere giovani, essere social, essere militanti dei movimenti giovanili del Pdl. 

Allo stesso modo sta facendo Beppe Grillo (chi ha copiato chi?, viene da chiedersi). Il (non più) comico genovese stila liste più simili all'appello di un asilo che non a una formazione politica seria. L'età media dei candidati del M5S si aggira intorno ai trent'anni. Anche qui pochi requisiti. Anzi, un unico requisito. Avere una fedina penale immacolata. 

Cosa dire? Il giovanilismo sfrenato non fa bene a questo paese. E' più una moda passeggera che una concreta occasione di far rinascere la politica. Affermare questo non significa appartenere o amare la gerontocrazia che attualmente governa il paese. Perché guardando i requisiti richiesti per poter varcare la soglia dei palazzi del potere (che sicuramente non riguarda solo Pdl e M5S, ma anche altre formazioni politiche), non c'è nessuno che rilevi l'importanza del merito e delle capacità. 

Non basta, dunque, essere giovani per dare vita a una buona politica. Bisogna solo esserne capaci, indifferentemente dall'età anagrafica. In Italia ci sono giovani più bravi dei 'vecchi' e 'vecchi' mentalmente più avanti dei giovani. E' un assioma inconfutabile che porta a una sola conclusione: all'Italia non serve il ricambio generazionale, ma il ricambio politico. Servono facce nuove, mica asili nido. 


La Chiesa Italiana segue il Papa e dona 1 milione di euro per i terremotati

E' solo una donazione iniziale e non certo l'ultima, in attesa di avere un quadro più completo delle necessità. Dopo la cifra simbolica di 100 mila euro donata dal Papa, la Cei (Conferenza Episcopale Italiana) ha stanziato un milione di euro per fronteggiare l'emergenza terremoto in Emilia. ''Mentre la terra continua a tremare in Emilia, con nuove vittime, migliaia di sfollati e danni ingenti a case, palazzi e chiese, la presidenza della Conferenza episcopale, con il consenso dell'Assemblea generale - riferisce una nota della CEI-, ha stanziato un milione di euro come primo contributo per fronteggiare la prima emergenza''. ''Da tutta Italia - prosegue - le Caritas hanno gia' manifestato vicinanza e disponibilita' ad aiutare: e' stato aperto un centro di coordinamento Caritas a Finale Emilia e ci s'impegna a un affiancamento duraturo, nel medio e lungo termine, nella fase piu' difficile della ricostruzione materiale e del tessuto sociale, con attenzione alla ricostruzione socio-economica, all'animazione e ai luoghi di aggregazione delle comunita'''. Sabato scorso un ''contributo straordinario'' di 100 mila euro era stato invece stanziato da papa Benedetto XVI, tramite il Pontificio Consiglio ''Cor Unum'', ''a sostegno delle attivita' di assistenza svolte dalla Chiesa cattolica in favore delle vittime''. Inoltre i vescovi hanno stabilito di indire una Colletta nazionale che verrà svolta in tutte le chiese italiane domenica 10 giugno, solennità del Corpus Domini. Il ricavato dovrà essere consegnato tempestivamente da tutti i parroci alle rispettive Caritas diocesane, che provvederanno a inoltrarlo a Caritas italiana, già operativa nelle zone colpite con un proprio Centro di coordinamento. In occasione del terremoto d'Abruzzo del 2009 le diocesi riuscirono a raccogliere circa 27 milioni di euro. Si spera di raggiungere la stessa cifra e più anche per l'Emilia-Romagna.
da Radio Vaticana

La Giustizia spettacolo si sostituisce al Calcio spettacolo

Le vicende di questi giorni riguardanti il calcio si prestano a molte considerazioni etiche. Ce n’è una che, sull’onda del tintinnar di manette, è stata trascurata, ed è la spettacolarizzazione della giustizia, perseguita calpestando quel rispetto verso le persone che dovrebbe valere sempre, tanto più in presenza di un’inchiesta in cui chi è coinvolto resta presunto innocente. 

La spettacolarizzazione non merita solo una critica di costume, è in questo caso proprio un reato, una violazione del segreto, suscettibile persino di essere una forma di favoreggiamento. L’istantanea di questo piccolo-grande abuso ce la regala La Stampa di ieri a pagina 3, allorché racconta come sia stato possibile che tutti i Tg avessero di prima mattina non solo la notizia ma anche le immagini della irruzione delle volanti nel Centro tecnico di Coverciano, dove alloggia la Nazionale. Le “pantere” sono giunte all’ingresso alle 6 e 15. Scrive Marco Ansaldo: “La giornata è cominciata così, lunghissima, estenuante, con le troupe televisive e i giornalisti appesi ai cancelli in attesa di notizie perché qualche soffiata era giunta già domenica sera”. Insomma una soffiata c’è stata parecchie ore prima del blitz, per il comodo degli operatori televisivi e l’onta degli indagati. Possiamo dirlo? Siamo stanchi di queste soffiate ad uso della popolarità degli inquirenti, toghe o no che siano, ciò che poi induce i giornalisti oggetti della benevola fuga di notizie ad un atteggiamento di totale appiattimento sulla linea dell’accusa, onde godere del privilegio di soffiate in anteprima.